AVVIO DEI LAVORI PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI
DEL PUBBLICO IMPIEGO
Dopo la sentenza della Consulta parte la fase operativa
1/10/2015
Dopo
il pronunciamento della Consulta della Corte Costituzionale del 24 giugno, il
rinnovo dei contratti del pubblico impiego non può essere eluso e pertanto,
come previsto, sono stati avviati i lavori.
Il ministro Madia ha dato mandato all'ARAN di procedere.
Per ragioni di sostenibilità dei costi, saranno ignorati gli effetti pregressi
del blocco durato 6 anni, ma la decorrenza del 1 luglio 2015 diventa un punto
fermo per il rispetto della sentenza della Consulta; è bene precisarlo perché
per una conclusione dell'iter non ci aspettiamo tempi brevi.
Il primo nodo da sciogliere riguarda il comma 2 dell'art. 54 delle legge 150/09
che prevede la ridefinizione, sino ad un massimo di quattro,
degli attuali 12 comparti di contrattazione collettiva nazionale.
Vediamolo:
"2.
Tramite
appositi
accordi
tra
l'ARAN
e
le
Confederazioni
Il rinnovo contrattuale, pertanto, non potrà avvenire, se
prima non si applicano le disposizioni dettate dal citato articolo 54.
Naturalmente il costo del rinnovo dovrà essere compatibile con la
situazione economica generale, quindi piuttosto contenuto.
I calcoli dei tecnici prevedono nel triennio un costo 3.500 miliardi di euro
considerato che il rinnovo riguarda 3.300.000 dipendenti.
La stima del costo è riferita alle previsioni della variazione dell'indice
ISTAT di inflazione prevista dello 0,40% nel 2015 e dell'1% nel 2016.