PRECARIATO
22/3/2014
Che il precariato della scuola rappresentasse una
cosa anomala per non dire immorale ce ne eravamo accorti da tempo.
Che in tempi migliori dal punto di vista economico si sia persa l'occasione per
ridurre o eliminare questa piaga, si è capito da tempo.
Che dovesse pensarci l'Europa a porre in giusta luce un problema che da molti
decenni umilia gli aspiranti docenti facendo scappare i migliori di loro verso
altre prospettive era chiaro e lampante.
Per questo salutiamo con interesse le iniziative
dell'ANIEF e dei pochi che hanno dato una svolta importante, anche se è troppo
presto per definirla decisiva.
Sappiamo per esperienza che i nostri politici prendono in considerazione con
immediatezza le indicazioni che vengono dall'Europa ma hanno conseguenze
negative se non nefaste, con l'alibi dell'Europa si agisce subito e fino
in fondo.
E' superfluo specificare che mi riferisco in particolare alla manfrina che
portò ad innalzare senza battere ciglio l'età per la pensione di
vecchiaia delle donne del pubblico impiego da 61 a 65 anni.
Quando invece la voce dell'Europa si leva in
difesa dei diritti calpestati, non succede nulla. Cito i casi più recenti:
- Una sentenza del 7/6/2011 della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di
Strasburgo ha definito discriminatorio l'inquadramento imposto nel 2000 agli ATA
provenienti dagli Enti Locali, ma da allora non è successo nulla e chi dovrebbe
intervenire tace.
- Recentemente è stata dichiarata discriminatoria la norma Fornero che impone
agli uomini un anno in più delle donne per maturare la pensione anticipata;
un'occasione in più per promuovere quelle iniziative promesse in campagna
elettorale per mitigare le norme capestro della Fornero. Ma nessuno ascolta
l'Europa.
Approfondimenti:
Dal sito AgenParl
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140321-scuola-anief-il-27-corte-giustizia-europea-decidera-sorte-dei-300mila-precari