18/9/2014
Con il messaggio NoiPA n. 120 del 17/9/14 il MEF ha comunicato le
variazioni riguardanti il cedolino dello stipendio di ottobre:
a) anticipo di un anno della data di scadenza delle posizioni stipendiali e
corresponsione degli arretrati a quanti avevano ricevuto il passaggio nel 2013,
ora anticipato di un anno;
b) posticipo di un anno della data di maturazione della fascia successiva a
quanti nel 2012 non hanno ancora maturato la fascia 35.
E infine ripristino delle posizioni stipendiali degli ATA con la denominazione
UNA TANTUM.
In pratica mentre da una parte col recupero del 2012 si torna
alla situazione del 2009, dall'altra le posizioni stipendiali con scadenza dal
2013 in poi vengono ritardate di una anno.
Pertanto tutti coloro che non hanno maturato l'ultima fascia, la 35, entro
il 2012, maturano la fascia successiva con un anno di ritardo rispetto
all'inquadramento corrispondente all'anzianità effettiva, esempi:
- chi dal 1/1/2013 ha maturato la fascia 21, matura la 28 dal 1/1/2021 e
non dal 1/1/2020;
- chi dal 1/1/2011 ha maturato la fascia 15, matura la fascia 21 dal 1/1/2018 e
non dal 1/1/2017.
Ma forse tutto questo è solo un "pour parler" dal momento che molto
presto gli scatti saranno abrogati.
21/8/2014
Dopo la firma decisiva del 7 agosto che ha chiuso l'iter
burocratico che sblocca gli scatti 2012 e ripristina le posizioni economiche del
personale ATA, il MIUR con il messaggio n. 107 del 20/8/14 ha diramato
disposizioni per il pagamento dello scatto maturato nel 2012 e delle posizioni
retributive del personale ATA.
Il Tesoro aggiornerà i cedolini dello stipendio a partire dal mese di
ottobre, gli arretrati invece saranno corrisposti con mandato a parte e dovrebbe
essere messo in pagamento entro la fine di settembre.
Scarica il messaggio del MIUR n. 107 del 20/8/14 | ![]() |
Scarica il testo dell'accordo per il recupero dello scatto 2012 | ![]() |
Scarica il testo dell'accordo che ripristina le posizioni stipendiali ATA | ![]() |
Ma le notizie, purtroppo, sono come i buoi:
viaggiano quasi sempre in coppia.
Neanche il tempo di gioire e di fare qualche conto e già arriva un mormorio
poco piacevole: il MEF sta valutando l'opportunità di fare cassa bloccando gli
scatti del personale della scuola fino al 2016!
Recupero scatti maturati nel 2012
I beneficiari sono coloro che nel 2009 avevano indicata nel cedolino una
scadenza che faceva ricorrere lo scatto nel 2012.
Principalmente ci riferiamo a quanti nel cedolino dello stipendio del 2009
(prima del malefico decreto) avevano come indicazione della scadenza : dicembre
2012.
Anche se sono casi poco frequenti, sono interessati anche
quanti avevano una scadenza da gennaio 2012 ad agosto 2013.
Lo scatto decorre dal mese successivo a quello indicato nella scadenza.
Quanti nel frattempo sono cessati dal servizio nel periodo 2012/2014 hanno
diritto agli arretrati sullo stipendio per i mesi in cui erano in servizio e
alla riliquidazione della pensione con i relativi arretrati.
E' superfluo ricordare che:
a) mentre i sindacati si adoperavano per il recupero del 2012, terzo ed ultimo
scatto da recuperare, il governo Letta con il decreto presidenziale
n. 122/13 aggiungeva il blocco del 2013, pertanto non si torna lo stesso
alle posizioni precedenti il blocco dei tre anni operato da Tremonti. Resta lo
slittamento di un anno in carriera;
b) la restituzione degli scatti è a costo zero per l'erario in quanto la
copertura è stata ottenuta sottraendo il fabbisogno dai fondi a suo tempo
stanziati per attività supplementari nella scuola
c) la progressione di carriera che dà diritto agli scatti è destinata a
sparire quando si riapriranno le trattative contrattuali. Si è parlato del 2015
ma è improbabile che vada in porto subito una riforma così complessa;
d) il permanere degli scatti per il personale della scuola, considerato
che da molti anni sono stati soppressi nel pubblico impiego, é giustificato dal
fatto che nella scuola non esiste una progressione di carriera attraverso le
qualifiche che possa premiare le maggiori competenze acquisite con l'esperienza;
Progressione ATA
All’inizio del 2014, il governo Letta per poter fare cassa, ha provveduto al
blocco delle cosiddette “posizioni economiche” del personale ATA, con
conseguente richiesta di restituzione di quelli già percepiti dal 2011.
Di fronte alla vigorosa reazione delle OO.SS. , il governo ha dovuto fare
immediatamente dietro front, ma la questione è rimasta irrisolta fino all’11
giugno, quando finalmente le organizzazioni sindacali hanno concluso un accordo
ora diventato esecutivo.
Cosa sono "le posizioni economiche ATA"?.
L'art. 50 del CCNL 2006/2009 stabilisce che il personale a tempo indeterminato
appartenente alle aree A e B della tabella C, allegata al CCNL comparto scuola,
al fine di valorizzare la professionalità, può avvalersi di una delle due
posizioni economiche introdotte:
a) il conferimento della 1° Posizione Economica può avvenire dopo il
superamento di un appropriato corso di formazione indirizzato al personale
collocato utilmente in una graduatoria, stilata in base alla valutazione dei
titoli culturali, di servizio e professionali posseduti;
b) in questo caso la graduatoria per accedere al corso ed ottenere la 2°
Posizione Economica è formata in base al precedente superamento di una prova
selettiva.
Il personale che usufruisce di tali compensi si vede ampliare il mansionario e
non può avere alcun incarico specifico retribuito con il fondo d’istituto,
dovendo quindi rinunciare per contratto a tale opportunità.
E' importante evidenziare che quest'accordo riguarda un' un operazione una tantum e non un ripristino dell’istituto contrattuale. Infatti si sana la situazione riguardante le posizioni economiche attivate a partire da settembre 2011 e fino al 31 agosto 2014.
Approfondimenti:
ORIZZONTE SCUOLA: http://www.orizzontescuola.it/news/posizioni-economiche-ata-quanto-busta-paga
11/6/2014
SIGLATO L'ACCORDO CON L'ARAN
PER SBLOCCARE GLI SCATTI MATURATI NEL 2012
Si è svolta all'ARAN la seduta decisiva per
sbloccare gli scatti maturati nel 2012 dal personale della scuola.
Beneficeranno del provvedimento, che vede l'applicazione del decreto legge del
18 marzo, tutti coloro che non hanno ancora ottenuto il passaggio alla fascia
35:
Per cercare di capire gli effetti, il punto di riferimento diventa la scadenza
indicata nel cedolino dello stipendio di maggio 2013: quella scadenza viene
anticipata di un anno.
I benefici riguardano essenzialmente quanti a maggio 2013, avevano
nel cedolino l'indicazione della scadenza nel corso 2013, qualunque fosse
il mese e quanti avevano ricevuto lo scatto con decorrenza posteriore al 1
gennaio 2013.
Per costoro la decorrenza dello scatto si ha sostituendo l'anno 2012 al 2013
indicato nel cedolino o indicato come decorrenza per lo scatto già ricevuto.
Per l'attuazione e la modifica delle buste paga si dovrà attendere il
completamento dell'iter e l'emanazione
delle disposizioni operative.
In tutti gli altri casi il beneficio derivato viene annullato dal decreto Letta
che ha bloccato gli scatti 2013.
Infatti su tutto incombe l'ombra
sinistra del comma 1, lettera b) dell'art. 1 del DPR n. 122 del 4/9/13 (Governo Letta) che
ha bloccato gli scatti maturati nel 2013, i cui effetti disastrosi sono stati
congelati per il 2013 onde evitare la restituzione dei soldi già ricevuti dal
personale che aveva maturato lo scatto al momento dell'entrata in vigore del
decreto.
Nella stessa seduta é stato siglato anche l’accordo sul personale ATA, che fa salve le posizioni economiche dal 1° settembre 2011 al 31 agosto 2014. Non é la soluzione definitiva del problema, per ora viene rimosso per gli interessati il rischio di dover restituire soldi già avuti in busta paga.
La nota dolente comunque è sempre la stessa: le
risorse saranno sottratte al fondo di istituto.
Per questo motivo la CGIL Scuola non ha siglato l'accordo in segno di protesta,
soddisfatte invece le altre sigle sindacali secondo il principio "chi si
accontenta, gode", consapevoli delle difficoltà a raggiungere lo scopo
senza pagare questo prezzo salato.
E si può anche concordare con loro, ma certamente é stonato l'atteggiamento di
quanti con toni trionfalistici spacciano questi compromessi per una vittoria.
Vogliamo dimenticare l'accordo del 2009 tra i sindacati e Tremonti scritto nero
su bianco? Il recupero degli scatti sarebbe rientrato nei risparmi
realizzatiti dai tagli alla scuola previsti e avviati nel 2009, dopo la verifica
del gettito.
Questo patto fu rispettato solo la prima volta per il recupero degli scatti del
2010, poi fu disatteso con arroganza dal governo Monti.
E mentre i sindacati fanno fatica a ottenere lo sblocco del 2012, il Governo
gioca in contropiede bloccando il 2013.
Inoltre non è per ora chiaro cosa succederà dal 2015 anche perché la trattativa
deve proseguire per una revisione di tutto il discorso riguardante gli
scatti di anzianità.
Per ora su questo si conoscono solo gli orientamenti del governo:
abolizione degli scatti e destinazione delle risorse per premiare il merito.
Comunque vada a finire, tutto il problema degli scatti ha messo a nudo le
difficoltà del sindacato e il fallimento della politica bonanniana
dell'inciucio con Sacconi.
15/3/2014
PREOCCUPAZIONE DEI SINDACATI:
A DISTANZA DI UN MESE NON E' STATA AVVIATA
LA PROCEDURA PREVISTA DAL DECRETO
Un mese dopo il decreto legge sugli scatti tutto è ancora
fermo.
La procedura che che doveva portare i sindacati ad un accordo con l'ARAN non
solo sugli scatti bloccati, ma anche sulla revisione dell'assetto retributivo
del personale della scuola è ancora ferma al punto di partenza. Pena la
decadenza di quanto prev isto dal decreto se non si arriva ad un accordo entro
giugno.
Comprensibile la preoccupazione dei Sindacati della Scuola che hanno spinto Cisl
Scuola, Uli Scuola, CGIL Scuola, SNALS e Gilda ad inviare un sollecito al
Governo.
In attesa di dare attuazione al decreto del 18 marzo, le notizie
che circolano sono contraddittorie e foriere di nubi nere.
Da una parte Il MEF (Ministero Economia) ha dichiarato che non ci saranno altri
blocchi stipendiali fino al 2018, ma dall'altra nel DEF è detto che fino al
2018 non varierà la spesa per i dipendenti pubblici e solo dopo il 2018 ci
sarà qualche briciola con la corresponsione della vacanza contrattuale per il
triennio 2018/20.
In altre parole non c'é spazio per alcuna trattativa sindacale che
riguardi gli aspetti retributivi nei rinnovi contrattuali per i prossimi 5-6
anni.
CONVERTITO IN LEGGE
IL DECRETO SUGLI SCATTI
18/3/2014
Un importante passo avanti nella nota telenovela
che ormai da anni ha reso un rompicapo l'interpretazione e la lettura dei
cedolini dello stipendio del personale della scuola per quanto riguarda la
progressione di carriera..
Naturalmente la storia non è conclusa: in questa fase viene sbloccato
il 2012, ma resta bloccato il 2013, anche se i suoi effetti non saranno
applicati nel 2014.
Una storia tutta da ridere (o forse tutta da piangere).
Francesca Puglisi, relatrice del provvedimento al Senato, ha dichiarato:
"Abbiamo sbloccato le retribuzioni scolastiche, abbiamo evitato che il
personale Ata fosse costretto a restituire somme
già percepite. I tempi sono maturi per ridiscutere il contratto e
valorizzare la professionalità dei docenti".
E' stato inoltre approvato un ordine del giorno che
impegna il governo a rimpinguare il fondo per il miglioramento
dell'offerta formativa, utilizzato per pagare gli scatti del 2010, 2011 e
parte del 2012. Si tratta del fondo utilizzato dalle scuole per attività
aggiuntive, in genere pomeridiane, che è stato tagliato di oltre 400 milioni,
su circa un miliardo e 400 milioni. Un impegno rilanciato recentemente anche dal
ministro Giannini.
Approfondimenti:
Orizzonte Scuola di martedì 18/3/2014:
http://www.orizzontescuola.it/node/39703
RASSEGNA STAMPA
Da ILSOLE24ORE di mercoledì 19 marzo
Riconosciuti gli scatti al personale della scuola
di Claudio Tucci
Non ci sarà nessuna "retrocessione" nella classe
stipendiale inferiore. E si stoppa il Tesoro a recuperare in tranche di 150 euro
al mese le somme già corrisposte nel 2013 a circa 52mila docenti e Ata, il
personale amministrativo, passati di "gradone" lo scorso anno.
La Camera, con 416 sì, un contrario e 97 astenuti, converte in legge il DL «salva
scatti» varato in fretta e furia a metà gennaio sulla scia delle forti
polemiche (anche tra gli ex ministri Carrozza e Saccomanni) per la scelta del
Mef di chiedere indietro a professori e Ata l'aumento stipendiale maurato nel
2013. I 150 euro sottratti nella busta paga di gennaio sono stati
restituiti, con emissioni successive, a febbraio. E ora si sterilizzano gli
effetti del Dpr 122 del 2013 (che aveva bloccato gli scatti d'anzianità nella
scuola per tutto il 2013, e quindi legittimato, in un primo momento, la
richiesta del Tesoro). In pratica, si compensa il mancato prelievo sugli
stipendi con il recupero dello scatto 2012 (in una sorta di dare e avere).
La misura vale 120 milioni nell'esercizio finanziario 2012 e dal 2013
circa 370 milioni, con una curva poi nel tempo decrescente. Le coperture
arriveranno per 120 milioni dai risparmi derivanti dai tagli alla scuola
dell'era Gelmini-Tremonti e per la restante parte da un (nuovo) taglio al «Mof»,
il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa a vantaggio degli
studenti.
Entro il 30 giugno 2014 una sessione negoziale all'Aran con i sindacati
(necessaria perché i fondi del «Mof» sono risorse contrattuali) dovrà
sancire il recupero dell'utilità 2012, indicando le voce del «Mof» da
tagliare.
Nel corso dell'iter parlamentare è stata introdotta anche un'altra norma che
stoppa il prelievo delle somme corrisposte al personale Ata (a partire dal 2011
per mansioni aggiuntive) che sarebbe scattato a marzo. La misura è coperta con
38,87 milioni di euro che saranno presi dal Fondo per l'arricchimento e
l'ampliamento dell'offerta formativa (legge 440 del 1997). Anche qui
sottraendo risorse agli studenti.
IL DECRETO LEGGE SUGLI SCATTI
26/1/2014
Nella Gazzetta Ufficiale n. 18 del 23/1/2014 é stato pubblicato il decreto legge n. 3/14 sugli scatti.
Innanzitutto al
comma 1 dell'art. 1 si sospende fino al 30 giugno 2014 ogni effetto del blocco degli scatti
2013 e 2014 introdotti dal decreto presidenziale n. 122 del 4/9/13 per cui viene
congelata la situazione indicata nei cedolini dello stipendio a maggio 2013:
... non sono adottati i provvedimenti di retrocessione a una
classe stipendiale inferiore del personale scolastico interessato dalla predetta
sessione negoziale che ne abbia acquisita una superiore nell'anno 2013 in virtù
dell'anzianità economica attribuita nel medesimo anno. Non sono, inoltre,
adottati i provvedimenti di recupero dei pagamenti già effettuati a partire dal
1° gennaio 2013 in esecuzione dell'acquisizione di una nuova classe
stipendiale.
Al comma 4 dell'art. 1 si prevede invece la non applicazione nel 2014
della norma che bloccava le retribuzioni:
In relazione a quanto disposto dall'articolo 1, comma 1, lettera b), del
Decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre n. 122, per il personale
della scuola non trova applicazione per l'anno 2014, nell'ambito
degli stanziamenti di bilancio relativi alle competenze stipendiali, l'articolo
9 comma 1 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni
dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, come prorogato dall'articolo 1, comma 1,
lettera a), del citato decreto del presidente della Repubblica . 122 del 2013.
Nel contempo parte l'iter burocratico della trattativa dei sindacati con
l'ARAN, da concludere entro il 30 giugno, per legittimare con lo sblocco
del 2012 e la definizione degli scatti del personale della scuola.
La questione non é ancora chiusa e non tutto é perfettamente chiaro, ma
sicuramente ci sono le prospettive e le speranze che possa chiudersi
positivamente.
Link di approfondimento:
CERCHIAMO DI FARE IL PUNTO ...
Entro il 30 giugno avrà luogo una trattativa tra i sindacati e l'ARAN per
poter dare esecuzione allo sblocco del 2012 e per definire nuovi criteri sugli
scatti del personale della scuola.
i nuovi criteri saranno peggiorativi in confronto alla situazione attuale? E'
lecito pensarlo dal momento che devono servire per superare il continuo ricorso
al blocco.
Cosa succede se viene sbloccato la scatto 2012 entro il 30 giugno 2014?
Tutte le date indicate nei cedolini di maggio 2013 saranno anticipate di un
anno, per cui tutti gli scatti con decorrenza 2013 avranno decorrenza 2012 e
daranno avvio al pagamento degli arretrati.
Cosa succede se entro il 30 giugno non si conclude la trattativa e lo scatto
2012 non viene sbloccato?
Gli scatti maturati nel 2013 vengono bloccati e quanti li hanno ricevuti in
busta paga dovranno restituire tutto; i soldi reperiti per la copertura
finanziaria dello scatto 2012, prelevati da quelli destinati alla scuola,
verranno incamerati dall'erario (quindi non tornano ai finanziamenti cui erano
stati destinati in precedenza).
Cosa succede al 31/12/2014
Dipende dalla trattativa tra ARAN e sindacati, è prevedibile che dal 2015 vada
in vigore un nuovo regime della progressione di anzianità che non renda
necessario il ricorso al blocco degli scatti, per cui potrebbe anche essere
abrogata la recente norma che proroga il blocco degli scatti al 31/12/2014.
La peggiore soluzione sarebbe quella di abolire il sistema della progressione
per scatti, senza sostituirla con altro meccanismo adeguato che tenga conto del
fatto che la carriera degli insegnanti è immobile e l'unica cosa che oggi
differenzia un insegnante anziano da uno giovane è l'esperienza, monetizzata,
purtroppo, in anni di anzianità.
L'esperienza dimostra che di altri meccanismi affidabili a costo zero non ce ne
sono e qualunque escamotage cercheranno di inventare non potrà che rivelarsi
una bufala sulla pelle della categoria.
RASSEGNA STAMPA
Da ITALIA OGGI di martedì 28 gennaio 2014
Faccia a faccia tra ministro e sindacati. Ritirato l'emendamento al Milleproroghe
Sfida sul contratto oltre gli scatti
Ipotesi di carriera. Restano in ballo gli aumenti agli Ata
di Alessandra Ricciardi
I nodi stanno per venire al pettine. Il faccia a faccia di oggi tra il ministro dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza, e i segretari di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda dovrà chiarire non solo tempi e modalità del definitivo recupero degli scatti dei docenti (il decreto legge è approdato al senato, la direttiva non è invece ancora all'Aran), ma anche il destino del personale Ata e dei dirigenti. Se sui capi di istituto, anche loro alle prese con il blocco del salario accessorio, i sindacati hanno già proclamato lo sciopero, per gli ausiliari, tecnici e amministrativi la proclamazione potrebbe essere imminente. E potrebbe essere decisiva proprio la risposta che la Carrozza darà oggi: è attesa una disposizione normativa che possa sottrarre le posizioni economiche I e II dal blocco dei contratti. Anche perché, ed è la tesi dei sindacati contrapposta all'interpretazione finora ostativa data dal ministero della Funzione pubblica, si tratta non di aumenti, ma di emolumenti per prestazioni aggiuntive di circa 9 mila ausiliari, svolte a seguito di una selezione e di un corso di formazione. Dipendenti che si sono visti interrompere i pagamenti, se non avanzare richieste di restituzione a partire dal 2011. E poi c'è la vicenda della possibile riapertura contrattuale per l'intero comparto, che il ministro in questi giorni ha fatto capire vorrebbe però fosse legata anche una revisione della struttura retributiva del personale: basta scatti, o comunque solo scatti, sì ad elementi dinamici che attengono al maggior impegno. Un terreno che però è scivoloso, ancora di più in questa fase in cui a un'assenza cronica di risorse aggiuntive (e i sindacati non tollererebbero uno scippo di quelle che ad oggi servono a finanziare la retribuzione base) si accompagna una estrema fragilità del governo. Che non potrebbe sostenere che da scioperi di categoria (dirigenti, personale ausiliario) si passi a uno sciopero dell'intero comparto. Ma il pericolo, almeno per il momento, dovrebbe essere scongiurato.
Il ministro ha praticamente pronta la direttiva da inviare
all'Aran per l'inizio della trattativa sugli scatti, ai cui esiti il decreto
legge lega il recupero integrale del 2012 ai fini delle progressioni. I
sindacati hanno chiesto di poter avere maggiore flessibilità nel recuperare i
fondi necessari dal Mof (circa 250 dei 370 milioni necessari).
Il decreto legge trasmesso al senato per il primo via libero pone rimedio anche
agli effetti del congelamento dei salari per il 2014 (che vige in tutto il
pubblico impiego) e che impedirebbe di erogare le somme dello scatto 2013: nella
relazione tecnica allegata al dl, si legge che dai
dati di preconsuntivo 2013 emerge che si sono spesi per gli stipendi
dell'istruzione circa 100 milioni di euro in meno.
«Pertanto detti margini possono essere utilizzati per fronteggiare i
miglioramenti stipendiali derivanti dalla norma e quantificabili in circa 70
milioni».
Intanto, in commissione affari costituzionale di palazzo Madama, è stato
presentato giovedì scorso un emendamento al decreto Milleproroghe che recava
contenuto analogo a quello del decreto legge. Un emendamento che poi è stato
dichiarato non ammissibile dalla commissione e ritirato dal governo. Era il
tentativo, raccontano rumors di palazzo, del ministero dell'istruzione di
evitare di dover sostenere l'iter di una nuova conversione in legge, con i
prevedibili assalti emendativi. Il tentativo non è andato.
Dal SOLE24ORE di sabato 18 gennaio 2013
Scuola, restano gli scatti di anzianità
Via libera al decreto che conferma gli aumenti per insegnanti e personale Ata
di
Claudio Tucci
I circa 52mila docenti e Ata, il personale tecnico-amministrativo,
"scattati" nel 2013 non subiranno "retrocessioni" alla
classe stipendiale inferiore. E, inoltre, non avranno decurtazioni sulla busta
paga visto che il ministero dell'Economia è autorizzato a sospendere il
recupero dei pagamenti già effettuati a partire dal 1° gennaio 2013 (in
esecuzione dell'acquisizione della nuova classe stipendiale). Il Consiglio dei
ministri, ieri, ha varato il decreto legge che "salva" gli stipendi
del personale della scuola, confermando così l'impegno politico assunto nei
giorni scorsi dal premier, Enrico Letta, dopo forti pressioni politiche e
sindacali.
Il provvedimento ricalca quanto anticipato nei giorni scorsi su questo giornale si sterilizzano gli effetti del Dpr 122 del 2013 (che ha bloccato gli scatti d'anzianità nella scuola fino a tutto il 2013) e in base al quale il Tesoro, a fine dicembre, aveva sollevato "il polverone scatti", annunciando il recupero delle somme già corrisposte nel 2013 in tranche di 150 euro lorde al mese a partire dal cedolino di gennaio. Il decreto legge varato ieri dal governo ferma qualsiasi provvedimento di recupero «nelle more della conclusione della specifica sessione negoziale attivata ai sensi del dl 78 del 2010, finalizzata al recupero dell'utilità dell'anno 2012». In pratica, si compensa il mancato prelievo sulle buste paga con il recupero dello scatto 2012 (in una sorta di dare e avere).
L'utilità 2012, spiegano fonti dei ministeri dell'Istruzione e dell'Economia, vale circa 120 milioni nell'esercizio finanziario 2012; e dal 2013 circa 370 milioni, con una curva poi nel tempo decrescente. Le coperture arriveranno per 120 milioni dai risparmi derivanti dai tagli alla scuola dell'era Gelmini-Tremonti e per la restante parte da un taglio al «Mof», il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa a vantaggio degli studenti.
Una sessione negoziale
all'Aran con i sindacati (necessaria perchè i fondi del «Mof» sono risorse
contrattuali) dovrà sancire il recupero dell'utilità 2012, indicando le voci
del «Mof» da tagliare.
Il decreto legge di ieri fissa però un termine entro cui dovrà concludersi la
trattativa all'Aran: non dovrà andare oltre il 30 giugno 2014. In caso di
mancato rispetto di questo termine si autorizza il Tesoro a versare all'entrata
del bilancio dello Stato i 120 milioni di risparmi già individuati; somma che
quindi rimarrà acquisita all'erario. In ogni caso il mancato accordo con i
sindacati, di fatto, annullerà gli effetti del decreto legge, sottolineano
fonti del Miur e farà scartare il prelievo sugli stipendi del personale
scolastico fino a concorrenza delle somme da restituire (in media i circa 52mila
docenti e Ata hanno ricevuto per lo "scatto" un incremento stipendiale
di quasi 700 euro). Questo perché si riconosce validità al 2012 (in base alla
trattativa all'Aran), ma non al 2013 che resta non utile ai fini della
progressione stipendiale in quanto non si modifica il blocco previsto dal Dpr
122 (che produce per l'erario risparmi stimati in 300 milioni).
Il decreto legge contiene poi una norma interpretativa che parla anche del 2014:
questo anno, si evidenzia, è utile per il conseguimento dello scatto, ma solo
se i capitoli di bilancio del Miur relativi alle competenze stipendiali non
saranno sforati. L'utilità 2014 vale circa 370 milioni e sarà riconosciuta,
quindi, se si troveranno le risorse all'interno dei 30 miliardi della massa
stipendiale dell'Istruzione.
Prime aperture da parte dei sindacati che chiedono al ministro Carrozza di aprire subito la trattativa all'Aran emanando l'atto d'indirizzo. «Ci aspettiamo anche che ora si affrontino tutti gli aspetti retributivi del personale, a partire dal rinnovo del contratto», ha sottolineato il numero uno della Uil Scuola, Massimo Di Menna. Mentre per il leader della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, «è grave che non sia stato evitato il prelievo dal «Mof». Ciò determinerà un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro del personale e della qualità della scuola».
Da ITALIA OGGI di sabato 18 gennaio 2013
Scuola, niente tagli agli stipendi
di Alessandra
Ricciardi
Non ci sarà nessun taglio agli stipendi. Gli insegnanti interessati agli scatti per l'anno 2012, pagati nel 2013, possono stare tranquilli: il consiglio dei ministri ieri ha approvato il decreto legge che (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 14 gennaio scorso) esclude l'annualità in questione dal blocco dei salari vigente in tutto il pubblico impiego. Con una sorpresa: anche il 2014, l'ultimo anno di blocco, non sarà soggetto a tetti.
Non ci sarà dunque quel recupero, a
suon di 150 euro al mese, degli aumenti già percepiti dai docenti, come invece
aveva disposto il ministro dell'economia, Fabrizio Saccomanni, a fine dicembre,
innescando la polemica con la collega dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza,
che il premier Enrico Letta si è affrettato a spegnere prima che divampasse in
un crescendo deleterio di accuse e di caccia ai responsabili. I rumors di
palazzo raccontano che la vicenda, duramente stigmatizzata dal segretario del
Pd, Matteo Renzi, ha segnato definitivamente i rapporti tra i due ministri e i
relativi staff. Fino a che conseguenze non è ancora dato sapere. Il decreto
legge, che ItaliaOggi ha letto, affida a un contratto ad hoc, così come
del resto avvenuto lo scorso anno, il compito di scovare le risorse necessarie
per pagare gli scatti. Perché se da un lato possono essere utilizzate le
risorse che avanzano dai tagli della riforma Gelmini, 120 milioni, vanno scovati
altri 250 milioni per dare copertura agli aumenti. Il ministero
dell'istruzione aveva già indicato la strada: tra le risorse del fondo degli
istituti per l'offerta formaiva. In tal senso la direttiva per l'apertura delle
trattative tra sindacati e Aran è già pronta.
L'articolo 1 del provvedimento approvato al cdm prevede che, «nelle more della
conclusione della specifica sessione negoziale... finalizzata al recupero
dell'utilità dell'anno 2012 ai fini della maturazione dell'anzianità
stipendiale e comunque non oltre il 30 giugno 2014,... non sono adottati i
provvedimenti di retrocessione a una classe stipendiale inferiore del personale
scolastico interessato dalla predetta sessione negoziale che ne abbia acquisita
una superiore nell'anno 2013 in virtù dell'anzianità economica attribuita nel
medesimo anno. Non sono, inoltre, adottati i provvedimenti di recupero dei
pagamenti già effettuati a partire dal 1° gennaio 2013 in esecuzione
dell'acquisizione di una nuova classe stipendiale». Nulla si dice, nel decreto,
sull'altra questione in campo, quella delle posizioni economiche del personale
Ata, che potrebbero subire uno stop da questo mese di gennaio. La sorpresa
arriva al comma 4 dell'articolo: per il personale della scuola «non trova
applicazione per l'anno 2014, nell'ambito degli stanziamenti di bilancio
relativi alle competenze stipendiali, l'articolo 9, comma 1, del decreto legge
31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazione dalla legge 30 luglio 2010,
n. 122». Non ci saranno risorse aggiuntive, ma nessun blocco giuridico perché
le singole posizioni stipendiali, come invece prevedeva la manovra Tremonti, non
crescano. Sindacati moderatamente soddisfatti e spaccati. Se per Cisl scuola,
Uil scuola e Gilda il decreto va nella direzione giusta e ora si deve andare
subito all'Aran per il contratto, la Flc-Cgil chiede che per gli scatti ci siano
risorse aggiuntive.